L’ESTRANEITÀ, LA RICERCA, IL TEMPOERT

acquerelli di Gabriella Arduino

poesie di Maurizio Pallante

Edizioni del Leone, Venezia, 1991, 59 pagine


L’Estraneità, la Ricerca, il Tempo non è una silloge di poesie illustrata da una serie di quadri che si ispirano ad esse, né il catalogo dei quadri di un’esposizione che hanno ispirato una raccolta di poesie, ma è un’opera unitaria di poesia e pittura, realizzata in oltre un anno di intensi scambi e confronti tra i due autori. Un gioco di rimandi continui e di reciproche suggestioni ha trasformato quadri e poesie da una primitiva stesura all’attuale realizzazione. Questo scambio non ha tuttavia alterato, né attenuato l’autonomia espressiva che caratterizza la ricerca pittorica di Gabriella Arduino e quella poetica di Maurizio Pallante. Semmai l’una e l’altra ne hanno tratto elementi di arricchimento e di maggior definizione.


 

ATTIMI DI PIEMONTEAttimi

acquerelli e testi di Gabriella Arduino

Priuli & Verlucca, Ivrea, 2000, 96 pagine

Cartonato in balcron nero, inserito in prestigioso cofanetto di fattura manuale

Versione italo-anglo-tedesca

ISBN : 88-8068-135-4


Cultura, arte e letteratura si mescolano negli affascinanti acquerelli di Gabriella Arduino sulle varie realtà del Piemonte, assolutamente unici per la qualità della ricerca, la raffinatezza dell’esecuzione e la ricchezza dei particolari. Un volume di prestigio che testimonia quanto di straordinario il Piemonte abbia da offrire ai suoi abitanti e, al tempo stesso, ai sempre più numerosi visitatori.


UN’IDEA DI ROMAIdea

disegni e acquerelli di Gabriella Arduino

testi di Maurizio Pallante

Priuli & Verlucca, Ivrea, 2002, 144 pagine

Cartonato con sovracoperta plastificata a colori

ISBN 978-88-8068-730-6


Un centinaio tra disegni e acquerelli per descrivere Roma al passaggio del secolo e del millennio. Ripercorrendo, unica donna a tutt’oggi, la tradizione plurisecolare dei pittori venuti a Roma dal nord, l’artista torinese Gabriella Arduino si è lasciata guidare dalle suggestioni che la città offre a chi la percorra con lo sguardo non assuefatto alle sue bellezze e non distratto dalle urgenze della vita quotidiana. Attenta a cogliere anche i segnali meno evidenti delle stratificazioni storiche, artistiche e architettoniche lasciate nel tessuto urbano dalla sua storia millenaria, quasi emblematicamente le riflette in uno stile pittorico personalissimo dove s’intersecano e si sovrappongono più punti di vista e prospettive diverse, interni ed esterni, particolari e visioni d’insieme, fino a trasformare in trasfigurazioni la somma delle figurazioni e in una dimensione svincolata dai limiti spazio-temporali insiemi di particolari descritti quasi maniacalmente nella loro concretezza.
In questo suo itinerario nel tempo e nello spazio, l’accompagnano i testi di Maurizio Pallante, un romano che ha lasciato poco più che adolescente la città dove è nato e cresciuto, dove ritorna regolarmente con il distacco e il privilegio di riscoprirla e viverla senza le difficoltà con cui ogni giorno deve misurarsi chi ci lavora e abita. Una condizione che gli consente di andare oltre l’aspetto esteriore delle cose e di coglierne in filigrana l’evoluzione, l’accumularsi degli interventi successivi nella composizione dell’insieme, dei particolari nel tutto.
Ne viene fuori un’immagine inusuale, dove prevalgono gli aspetti e i luoghi meno frequentati, dove si svelano i significati nascosti a volte proprio dalla bellezza opulenta del loro aspetto esteriore, dove la spiritualità scava splendide nicchie di resistenza all’avanzare del materialismo, e il tempo, che attorno scorre in successione sempre più rapida, sembra essersi cristallizzato in gocce di eternità.

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